Come difendersi dall’inflazione ?

Nell’ultima settimana di febbraio abbiamo assistito a una forte volatilità causata dall’aumento dei rendimenti sui titoli a lungo USA. Dalla preoccupazione per l’inflazione siamo passati al timore di un rialzo dei tassi da parte della FED. Avevamo già visto parlato di questa preoccupazione nell’articolo sul tasso breakeven sopra il 2%.

Questo studio di Gerstein Fisher valuta la performance media (calcolata sui ritorni a 1 anno su finestra mobile) tra l’ottobre 1981 e il settembre 2017, di diverse classi di attività in 3 scenari di inflazione USA. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è una misura della variazione media nel tempo dei prezzi pagati dai consumatori urbani per un paniere di beni di consumo e servizi. I 3 scenari sono CPI minore del 2.1%, tra il 2.1 e il 3.2% e sopra il 3.2%. In neretto i 3 migliori risultati medi.

Assetbassamedia alta
Commodities-14.7%8.5%23.6%
Gold2.3%6.1%4.7%
TIPS4.7%8.4%10.6%
US REITs9.2%18.9%12.2%
Global REITs5.7%15.0%6.8%
Azionario USA11.6%15.6%12.1%
Az. World sviluppati8.4%13.6%11.5%
Az. Emergenti3.6%18.6%18.5%
US Agg. Bonds6.3%8.4%9.7%
US High-Yield Bonds7.5%14.3%6.1%
Inflazione CPI<2.1%2.1%<3.2%>3.2
Sources: Gerstein Fisher research, Bloomberg

In periodi di alta inflazione (crescita maggiore di 3,2%), le materie prime (commodities) hanno fatto molto bene. I rendimenti dei TIPS (obbligazioni indicizzate all’inflazione) sono stati significativamente migliori rispetto a contesti di bassa inflazione. Buone le performance anche dei US REITs. Alcune di queste asset classes sono state oggetto di approfondimenti sul Blog e su come investirci tramite ETF:


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Guardiamo meglio il CPI:

L’indice dei prezzi al consumo si è trovato sopra il 3% per pochi mesi negli ultimi 10 anni e sono più di 12 anni che non supera il 4%, un periodo seguito dalla politica restrittiva sui tassi e successiva crisi finanziaria. Durante la recessione del 2008, l’indice CPI è stato negativo da maggio a ottobre del 2009. Da notare che l’aumento sopra il 4% era arrivato dopo anni di inflazione superiore al 2%. La linea blu è la media mobile dell’inflazione a 4 anni che vediamo ormai da 10 anni sempre vicino al 2%.

Tasso breakeven

Il tasso di inflazione breakeven (che viene calcolato come differenza tra il rendimento del titolo decennale e il rendimento del decennale inflation linked e stima le aspettative di inflazione dei mercati per i prossimi 10 anni) ha superato recentemente il 2%, il livello è più alto della media mobile a 48 mesi, ma non alto in livello assoluto.

Se vediamo l’andamento del tasso breakeven anche nel 2009 ha anticipato la reflazione post crisi, ma poi entrambi i tassi si sono fermati tra il 2 e il 4%.

In sintesi al momento negli USA l’inflazione anno su anno è diretta al 3% per poi probabilmente scendere, anche se vi fosse un periodo di 9-12 mesi sopra i 3% non sposterebbe molto la media mobile rispetto al recente andamento. Salvo manovre particolarmente espansive o shock l’inflazione USA non dovrebbe raggiungere livelli elevati. Resta comunque valido lo studio postato sopra, ricordando alcune cose:

  1. I rendimenti sono relativi all’investitore americano in dollari.
  2. Il periodo di alta inflazione (per lo studio) è quando il CPI è sopra il 3.2%.
  3. Le materie prime hanno l’unico rendimento negativo in caso di bassa inflazione.

EDIT: da notare come i mercati emergenti siano molto meno legati rispetto ad un tempo alle materie prime, perciò l’azionario paesi emergenti potrebbe comportarsi diversamente rispetto a quanto emerso nella ricerca postata sopra.

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